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PREMESSA   

Fifa 21 NextGen, lo diciamo subito, non rappresenta il fischio di inizio ufficiale per i giochi di calcio next gen, quanto una sorta di partita di allenamento.

Come tale, non intende settare immediatamente nuovi standard simulativi e visivi, ma fornisce un esempio da cui partire per erigere i futuri episodi della saga.

Mentre Konami ha deciso di attendere direttamente eFootball PES 2022 per debuttare nel girone della nuova generazione, Electronic Arts ha scelto di scendere in campo con un aggiornamento tecnico che eleva il comparto tecnico di FIFA 21 e che ne modifica qualche piccola sfumatura in termini di gameplay, ma non al punto tale da segnare un aumento qualitativo sostanzioso e considerevole.

L’opera, insomma, non si allontana in maniera evidente da quanto già giocato su PS4 e Xbox One, e le migliorie apportate dal team di sviluppo si sono rivelate perlopiù di contorno, volte a massimizzare – per quanto possibile – la resa grafica all’alba della next gen.

Come match di riscaldamento per scalfire la potenza di PS5 e Xbox Series X può essere sufficiente, specialmente se consideriamo la piacevole implementazione del Dualsense. Ciononostante, il divario tra le edizioni della presente e della passata generazione non è così marcato ma diciamo che per quest’anno ci possiamo accontentare in quanto l’aggiornamento risulta anche gratuito comprando l’edizione “oldgen”.

 L’obiettivo di Electronic Arts consiste nell’offrire alla propria tifoseria un primo assaggio dei traguardi tecnici raggiungibili dai giochi di calcio su PlayStation 5 e Xbox Series X: ora che abbiamo potuto osservare e testare l’aggiornamento, dobbiamo ammettere che, quantomeno sul fronte visivo, i passi in avanti in confronto alle edizioni old gen risultano abbastanza concreti. Il primo aspetto che balza all’occhio è quello legato al sistema di illuminazione, che dona alla cornice degli stadi un realismo a tratti davvero notevole.

Le panoramiche pre e post partita, unite a una nuova gestione delle luci e a un considerevole incremento del livello di dettaglio trasmettono un senso di immersione palesemente superiore, che acuisce quello che è da sempre uno dei punti distintivi del brand di EA: la capacità di riprodurre in formato virtuale l’anima più spettacolare del calcio.
Quando la telecamera indugia poi sui volti dei singoli giocatori, si nota subito un ulteriore miglioramento: i visi degli atleti, soprattutto quelli più famosi, hanno conosciuto un indiscutibile perfezionamento, che non interessa solo il livello di dettaglio, la presenza dei pori della pelle o delle gocce di sudore, ma tocca in alcuni casi anche la conformazione stessa dei lineamenti, l’espressività facciale durante i contrasti e le proteste, e la rinnovata gestione della capigliatura e della barba.
Impossibile negare insomma che FIFA 21 Next Gen dia al colpo d’occhio una spinta in avanti.

Resta comunque una differenza evidente nel trattamento riservato ai vari atleti: pertanto, il balzo offerto dalla nuova generazione presenta una parabola discendente quando si selezionano le squadre meno blasonate. Tutti i particolari più rifiniti, come le texture dell’erba, la verosimiglianza dei tessuti e le venature delle muscolature in contrazione sono messi in risalto quasi unicamente nei replay e nelle inquadrature ravvicinate: ne consegue che durante il match il divario tecnico tra le due versioni si assottiglia, rendendo meno impattante l’upgrade next gen.

Nel corso delle presentazioni pre-lancio, Electronic Arts ha poi ribadito quanto le inedite animazioni potessero parzialmente variare l’approccio al gameplay. Ebbene, è vero solo in parte: da un lato, ad un occhio attento, si nota una maggiore fluidità nei movimenti dei calciatori, nelle fasi di stop e di controllo palla, in cui le corporature reagiscono con più realismo all’impatto con la sfera; dall’altra però la migliore concatenazione delle animazioni non intacca con vigore l’andamento dell’azione.

 

I ritmi di gioco sono pressoché identici a quelli su oldgen, e a cambiare semmai è qualche frame di collegamento tra una movenza e l’altra che rallenta di poco le manovre difensive e offensive. Stesso discorso vale per la fisica della sfera: EA aveva sottolineato come la palla subisse delle deformazioni al momento del tiro, tali prolungare il tempo di contatto con i piedi degli atleti, ma simile ricalibratura non dà l’impressione di variare concretamente le tempistiche delle finalizzazioni. Più riusciti invece i contrasti, che beneficiano in maniera un po’ più efficace della diversa fisicità dei calciatori durante i tackle o le spallate per il possesso del pallone. In sostanza, gli aggiornamenti visivi messi in campo per l’edizione Next Gen di FIFA 21 risultano efficienti sul piano della pura cornice grafica, e non posseggono grande influenza sulle dinamiche di gioco, la cui ossatura resta la medesima dell’incarnazione di vecchia generazione.

Restando in tema di aggiunte, abbiamo apprezzato l’inserimento sia di alcune esultanze più vivaci e pompose, sia di brevi cinematiche prima di un match, sia ancora della nuova inquadratura chiamata EA Sports Gamecam, più dinamica e distante in rapporto a quella di default utilizzata nelle passate versioni: si tratta ovviamente di una questione di gusto personale, ma a nostro avviso la telecamera segue l’azione con ottima precisione, capace sia di offrire una visuale più chiara degli spalti, valorizzando così la cornice scenografica, sia di esaltare alcune manovre più spettacolari.

 

Se non dovesse rivelarsi di vostro gradimento, in ogni caso, nulla vi vieta di recarvi nel menù delle impostazioni e scegliere gli altri tipi di inquadratura che avete già sperimentato nell’edizione PS4 e Xbox One.

 

 

IL DUAL SENSE
Le piccole modifiche alle animazioni, alla responsività e alla fluidità generale (il gioco gira a 4K e 60 fps) hanno impedito a EA di implementare il cross-play tra le generazioni. A nostro parere, tuttavia, una delle migliori variazioni sul fronte del gameplay, almeno su PS5, non è legata alla reattività o all’approccio simulativo, quanto alla dimensione sensoriale dipesa dalle funzionalità del DualSense. Electronic Arts ha sfruttato le caratteristiche distintive del Pad di Sony per aumentare l’immersività durante le fasi di gioco, con risultati assai gradevoli.
Il controller emette una vibrazione di diversa intensità a seconda della forza dei passaggi e dei tiri, restituendo la sensazione degli urti, del tocco di palla, dell’impatto della sfera sulla traversa e persino il tremolio dello stadio nel corso di un’esultanza. Tutto concorre a fornire una carica di coinvolgimento superiore, che non risulta mai invasivo né fastidioso, ma che sa regalare alle partite una marcia in più. Buono è anche l’uso dei trigger adattivi, che propongono una resistenza aggiuntiva durante gli scatti improvvisi o quando i giocatori iniziano ad accusare la stanchezza, il tutto in nome di un’immersione sul campo da gioco piuttosto sorprendente, perlomeno nei primissimi incontri. Basteranno però pochi match per farci l’abitudine, e dopo un po’ di tempo simili feature inizieranno ad ammortizzare l’effetto sorpresa che trasmettevano di primo acchito.
Se passerete alla versione PS4 dalla Dashboard, in ogni caso, e proverete a giocare una partita senza l’uso del feedback aptico del DualSense, vi accorgerete nuovamente della sensibile differenza, e capirete quanto beneficio può offrire il controller di Sony all’esperienza ludica di uno sportivo.

 

GIUDIZIO FINALE

Tempi di caricamento fulminei, risoluzione in 4K, frame rate a 60 fps, nuovo sistema di illuminazione e volti molto più realistici sono i tratti principali di una riedizione che sceglie di non introdurre nessuna novità sul versante dei contenuti.
I salvataggi cross-generazionali, purtroppo, sono disponibili soltanto per il FUT e VOLTA, mentre per quanto concerne le modalità in singolo ogni progresso compiuto su PS4 e Xbox One non sarà compatibile con l’edizione next gen.

Preparatevi quindi a ricominciare la Carriera (sia allenatore che calciatore) dall’inizio: siamo convinti, a questo proposito, che l’aggiunta di piccole e inedite cinematiche iniziali pre-partita non si rivelerà un incentivo sufficiente per quei giocatori che hanno trascorso già molte ore sulle console old gen per plasmare la propria scalata al successo.

Forse sotto questo aspetto sarebbe stato anche ingiusto aspettarsi di più: diversamente da quanto fatto da Visual Concepts con il suo NBA 2K21 (che proponeva un upgrade gratis alla versione next gen solo per i possessori della Mamba Forever Edition), Electronic Arts ha reso disponibile l’aggiornamento in via del tutto gratuita per chiunque avesse già acquistato il titolo su PS4 e Xbox One. Certo, l’incompatibilità dei salvataggi per le modalità in singolo e l’assenza del cross-play si fanno sentire, ma la strategia di distribuzione di EA ci è parsa comunque discretamente virtuosa.

 

7.5

Author's rating

Overall rating

Grafica
8.0
Migliorie
7.0
Gameplay
8.0
Sonoro
9.0
Esperienza
7.0
The good
  • Sonoro di alto livello
  • Atmosfera degli stadi
  • Realizzazione dei volti dei calciatori più famosi
The bad
  • Realizzazione dei volti di tutti gli altri giocatori
  • Non è vera NextGen
  • Rimane un gameplay un po' arcade

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